Certe Certezze

(Bulgakov)

Ad Agosto uscivo di casa alle sei di mattina.
Ogni giorno.
Lavoro…
Per recuperare qualche minuto di sonno, avevo modificato i miei riti. Niente biscotti. Solo latte freddo.
Un paio di sorsi, al volo.
I vestiti, scelti la sera prima, non tenevano conto dell’umore con cui mi sarei svegliato.
In testa un bianconiglio petulante:
– MARIANNA, MARIANNISSIMA è tardi!!!
L’unico rito irrinunciabile: il saluto a mia nonna.
Un bacio, un abbraccio e poi di nuovo in fuga.
Non era più cosciente da giorni ormai.
Una mattina il mio abbraccio durò qualche secondo in più.
Lei si svegliò, mi sorrise e disse le sue ultime parole:
– che cazzo vuoi?
Sorridendo. Come solo noi sappiamo fare.
Noi che siamo scemi da generazioni.
Quest’anno a Natale mio zio ha comprato a tutti i regali in un sexy shop.
Mentre ridevamo, perché lo zio Dino, novantenne era felicissimo per la sua tetta in silicone anti stress, pensavo a come certe cose restano.
anche quando qualcosa di importante è cambiato.
Il mio regalo? Un perizoma.
Mutatis mutandis…

da briciole

colonna sonora: Stefano Rosso (Una storia disonesta)

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Una risposta a Certe Certezze

  1. Giuglina scrive:

    Adoro!!
    Per nulla al mondo vorrei essere nata in una famiglia normale!
    Baci
    Giuglina

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