#EnelFutureE

Circular Economy

Da diverso tempo sentiamo parlare a vari livelli di “circulary-economy” o economia circolare, una tematica divenuta sempre più d’attualità nel dibattito che coinvolge politiche economiche ed etica produttiva. Quale scommessa si intende rilanciare con questo nuovo approccio?

Certamente una grande scommessa, e per comprendere la portata epocale che queste teorie intendono affrontare, occorre fare un passo indietro e partire dal nostro modello attuale, cioè l’economia lineare. Tale modello, diffusosi nella seconda metà del secolo scorso, ha sdoganato in buona parte del mondo occidentale il determinarsi di modelli economici e di business non sostenibili, basati sulla formula “prendi, produci, usa e getta”. Di conseguenza, anche i consumatori sono entrati a far parte di questo perverso meccanismo, ansiogeni e dipendenti rispetto a questi bisogni indotti di prodotti sempre aggiornati, non significativamente migliori rispetto ai precedenti, ma necessari per partecipare e reiterare quest’orgia del desiderio consumistico, quale specchio del “benessere”.
Questo modello di sviluppo, esponenziale e sincopato, ha ovviamente palesato in pochi decenni tutte le sue contraddizioni e la sua assoluta non sostenibilità non solo a livello ambientale, ma anche a livello economico. Chiunque di noi ha la possibilità di valutare tale tendenza, riflettendo un momento sulla moltitudine di beni obsoleti che quotidianamente scartiamo e che solo in parte possono essere riciclati, ma che spesso non venendo reimmessi nel circuito produttivo, vanno ad accrescere l’ormai insostenibile, ingombrante e immeritata eredità per le future generazioni: i rifiuti che confluiscono indifferenziati nelle discariche.

photo credit Rocco Scattino

Il modello di economia circolare si pone sicuramente come una risposta concreta verso queste problematiche, un’alternativa che intende affrontare tali quesiti, proponendo nuovi modelli di economia e di business. Ma di cosa si tratta in concreto? L’Economia circolare è basata sull’idea olistica di pensare e produrre prodotti con molteplici vite, capaci di passare dall’uso e riparazione prima, alla trasformazione e ricostruzione poi, mediante il virtuoso riciclo delle materie prime che li costituiscono, replicando quindi il ciclo vitale naturale: ad ogni fine corrisponde un nuovo inizio.

Gli ambiti della circolarità ovviamente non si esauriscono qui, ma si allargano annettendo considerazioni sul consumo consapevole di risorse richieste nella produzione come acqua ed energia.

Attraverso quest’ottica di economia circolare e sostenibilità energetica, si articola il progetto Futur-e di Enel, che intende integrare innovazione e competitività finalizzate alla creazione di una tecnologica flessibile e capillare, nuove soluzioni energetiche in sintonia con il futuro delle persone e dei territori, capaci di promuovere la creazione di valori condivisi e rafforzare le relazioni sociali.

Il tema dell’economia circolare quindi, non può essere più considerato marginale o un vezzo teorico – intellettuale, anzi fortunatamente trova oggi crescente considerazione nei dibattiti politici ambientali e applicazione nei settori produttivi.  A tal proposito, l’Unione Europea nella programmazione 2014-2020, ha avviato una politica che porterà ad aumentare entro il 2030 il tasso di riciclo negli Stati membri fino al 70% dei rifiuti urbani e fino all’80% dei rifiuti di imballaggio, e a vietare, entro il 2025, il collocamento in discarica di rifiuti riciclabili e biodegradabili.

Il tema è evidentemente vastissimo e sarebbe impensabile non credere che possa declinarsi anche in ambito imprenditoriale. Tantissime sono le start-up e i grandi brand ormai proiettati verso questa nuova frontiera del business. Ne è un fulgido esempio, H&M, che con il progetto “H&M Conscious” ha raccolto la sfida di rendere sostenibile la produzione, creando una linea di abbigliamento a partire da tessuti di secondo utilizzo e incentivando il consumatore a portare in negozio capi dismessi, che verranno quindi reimmessi nel circuito del riciclo.

La tematica della circolarità applicata alla produzione, come detto è affrontata trasversalmente a tutti i livelli, dalla grande casa di moda al piccolo maker o designer, concentrato sullo sviluppo e produzione di oggetti a tiratura limitata, o addirittura pezzi unici.

Il laboratorio Dimondo Interior Design, è un esempio di spazio “officina” specializzato nello sviluppo di prototipi di product, light design e interior design, concepiti con la volontà di ridurre gli sprechi di risorse e riutilizzare materiali dismessi quali pellame riciclato, cartoni da imballaggio, sacchi in iuta, pallet, ecc..

PETRA IA: Lampada da tavolo realizzata con lastre di pietra per basolati urbani e legname riciclato

SLING: poltrona interamente costruita con materiale da imballaggio: cartone alveolare, doghe di pallet, fasce per imballo.

JU-Chair: poltroncina con struttura autoportante in materiale composito naturale realizzato con fibra di juta (sacchi di caffè)

LOLA DARLING è un progetto stilistico di Emanuela Giovanardi che assieme all’artista Adolfo Lugli, utilizzando l’estetica della Moda, trasformano l’abito in un nuovo un codice comunicativo. Loladarling rappresenta un collezione sostenibile di abiti in serie limitata utilizzando materie prime di qualità recuperate e/o fine serie realizzate con tecniche sartoriali e nuove tecnologie nei trattamenti proposte dagli artigiani del distretto carpigano. Mentre invece la collezione MUTAZIONI rappresenta abiti preesistenti nati in altre epoche e/o per certe funzioni che si trasformano, evolvono, mutano in nuovi codici contemporanei o futuri, dando luogo a sculture stratificate di storia e codici estetici.

Infine, ritengo sia opportuno specificare che questa “rivoluzione”, questo approccio sostenibile debba partire soprattutto dal basso, da una presa di coscienza da parte di noi consumatori, che nel nostro piccolo, dovremo necessariamente adottare uno stile di vita più attento, privilegiando prodotti ecosostenibili, imparando a ridurre gli sprechi e allungando la vita dei prodotti rispetto all’obsoleta pratica dell’indiscriminato usa e getta.

Alcuni esempi di come nella mia famiglia cerchiamo di minimizzare gli sprechi e limitare i consumi all’indispensabile.

Gli elettrodomestici funzionano ad energia elettrica prodotta in parte da un impianto fotovoltaico montato sui tetti della casa. La spazzatura viene raccolta in maniera differenziata utilizzando almeno 5 bidoni dalla carta all’alluminio. Tutte le scatole di cartone a partire da quelle delle scarpe sono appositamente ripristinate, riconfenzionate e riutilizzate nell’economia domestica, come contenitori di oggetti più piccoli. Stessa cosa vale per i flaconi in vetro, dai vasetti alimentari alle bottiglie di profumi, il riutilizzo è la conseguenza logica dopo che il contenuto è terminato.

Per una circolarità più allargata oltre a comprare solo prodotti di provenienza biologica e certificata i nostri consumi sono orientati verso quelle shopping community come Lyoness che restituiscono denaro ad ogni acquisto attraverso il cash back: infatti si torna in possesso di una percentuale di denaro che sarà immessa nel sistema sotto forma di altro consumo oppure reindirizzata in un percorso di risparmio sotto forma di piano di accumulo.

Thanks to Main Contributor Diego Bramato ENEL

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7 risposte a #EnelFutureE

  1. Un argomento ampio ma molto in interessante. Kiss
    Nuovo post “Mi.Mi.Sol Collezione Autunno-Inverno 2017/18” ora su http://www.littlefairyfashion.com

  2. Maria scrive:

    Bisogna stare attenti quando si fa la differenziata, perchè c’è sempre chi prova a farla ma alla fine si perde per strada. Ne conosco qualcuna.

  3. Franci scrive:

    Sono d’accordiddimo sul fatto che serve una sensibilizzazione dal basso, la raccolta differenziata è una cosa serie e prima lo capiscono tutti meglio è! Davvero interessante questo post.
    Un bacione! F.

    La Civetta Stilosa

  4. Rossella scrive:

    Un post molto interessante, sono assolutamente d’accordo!! Per quello che posso fare ti dirò che cerco di differenziare e riciclare tutto!
    Bacioni
    http://www.glitterchampagne.com

  5. Un tema davvero importantissimo!
    Io riciclo e differenzio qualsiasi cosa.

    Federica Di Nardo
    http://federicadinardo.com

  6. Paola Lauretano scrive:

    Un modello economico davvero interessante, sono convinta che possa funzionare!
    Kisses, Paola.
    Expressyourself

  7. Coco scrive:

    Fantastico progetto! Baci, Valeria – Coco et La vie en rose FASHION & BEAUTY

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