Quando siamo andati a pranzo all’Harry’s Bar

 

Era da tanto che volevo scrivere qualcosa sull’Harry’s Bar di Venezia, questo magnifico posto dove ho pranzato qualche anno fa.

Finalmente forse sono riuscita a trovare il tempo per farlo. Doveroso credo condividere la mia esperienza e raccontarvi quella che per me è stata non solo una delizia del palato ma una emozione incredibile sentire la storia di una italiano che da solo è riuscito a creare un impero: Giuseppe Cipriani.

Si racconta che Giuseppe, cameriere nel 1927 a Venezia, prestò 10.000 Lire al suo amico americano, Harry Pickering, rimasto senza soldi, dopo che sua zia se ne era tornata in America.

Qualche anno dopo Harry restituì a Giuseppe i soldi con in più 30.000 Lire. Giuseppe con quei soldi decise di aprire un Bar e lo chiamò Harry’s Bar in onore del suo amico americano.

Una storia condita di quello spirito americano che mi piace tanto, poiché mi fa  emozionare, storie piene di fatica e sogni da realizzare.

Quanti di voi avrebbero prestato una cifra considerevole a quei tempi?

Questo evento cambiò il corso della sua vita. Giuseppe dopo l’Harry’s bar aprì una locanda e poi l’Hotel Cipriani.

Da allora Giuseppe divenne Cipriani.

Ma veniamo all’Harry’s bar. A renderlo famoso, pare fosse stata quella clientela intellettuale e aristocratica che all’epoca preferiva Venezia come meta abituale.

Alcuni nomi famosi? Arturo Toscanini, Truman Capote, Charlie Chaplin, Peggy Guggenheim, Orson Welles e tanti altri, Nancy Reagan, Susanna Agnelli, Maria Pia Fanfani. Hemingway aveva il suo tavolo personale.

Cipriani però ci sapeva fare un bel po’. Lo immagino mentre si si dilettava a coccolare la sua clientela inventandosi una serie di ricette originali come il Bellini e il Carpaccio. Il Bellini, del 1948, un classico oggi famoso in tutti il mondo, è un cocktail a base di spumante e pesca bianca e fu intitolato a Giovanni Bellini, pittore veneziano, poiché gli ricordava il colore della toga in un suo dipinto.

In altre parole faceva quello che fanno oggi gli chef stellati. Creava piatti unici per l’epoca, mettendoci passione e anche un pizzico di arte. Da dietro il suo bancone guardava con grande ammirazione i suoi ospiti famosi.

Lasciatevi guidare dall’immaginazione e dal romanticismo, riuscite a immaginare la scena? Hemingway, il re dell’Harry’s, come veniva definito, e tanti altri che si incontrano in un locale italiano per scrivere scene della nostra storia e della nostra vita. Pare un film di Woody Allen.

Ora prima di immergermi nella mia quotidianità riguardo per un attimo le foto scattate e mi viene un certo languorino sia per i cibi fotografati che per l’atmosfera di tempi passati.

Vorrei tanto tornare a rivivere in assoluta libertà. Tempi mica tanto lontani, credo fosse il 2017 o il 2018 che con mio marito ci mettiamo in viaggio verso Venezia per andare trovare due nostri cari amici.

Il pranzo era stato prenotato all’Harry’s Bar. Ma di questo abbiamo già parlato!

Bello ascoltare queste storie. Mi viene voglia di cercane altre e di riviverle.

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